venerdì 14 settembre 2012

Il culto del diacono Sossio espressione dell'antico cristianesimo nella diocesi di Aversa


San Sossio diacono e martire - Corale cassinese
La celebrazione liturgica di San Sossio, patrono principale di Frattamaggiore, è fissata al 23 settembre. Questa scadenza e l'importanza storico-religiosa del Santo offrono lo spunto per una breve riflessione e per un invito alla scoperta della storia in Diocesi.
Un tema di notevole interesse per la storia del Cristianesimo in Campania è il raccordo tra le diocesi altomedievali della Liburia (Atella, Cuma, Miseno e Literno), le quali furono unificate nel XI secolo nella nuova sede episcopale della normanna Aversa. La diocesi aversana ereditò da quelle antiche componenti ecclesiastiche e territoriali espressioni di un paleocristianesimo che mancavano alla sua sede centrale.
Quando nel 1053 da Leone IX fu istituito l'episcopato aversano, esso andava ad esercitare le sue attività su un territorio che era stato teatro di moltissime vicende dal punto di vista del cristianesimo. Un territorio ove ebbero luogo varie testimonianze e passioni di martiri dei primi secoli, e che rappresentò l'area della costellazione delle antiche sedi vescovili contornate da numerose chiese sparse per le contrade. Nella nascente diocesi aversana il cristianesimo permaneva nei suoi luoghi primordiali, nella santità dei suoi 'martyria', e manteneva riferimenti al passaggio sul territorio di Pietro e Paolo. I riferimenti apostolici, l'onore delle comunità dei primi secoli, le antichissime segnalazioni del Martirologio Geronimiano, le glorie monumentali dei martiri dell'epoca pre-costantiniana, furono caratterizzazioni che continuarono a sussistere sul territorio. Le devozioni a san Paolo l'Apostolo, a san Sossio il diacono misenate, a santa Giuliana la cumana, a santa Fortunata la patriense, a san Tammaro, a sant'Elpidio e a san Canione vescovi dello agro antico, si intrecciarono con le espressioni della venerazione alla Madre di Dio e con le celebrazioni delle santità emergenti.
Ancora oggi, cariche di antiche dignità, si intrecciano leggende e devozionalità che rimandano al primo cristianesimo in Campania, e ai legami che la Diocesi aversana, tramite le sue antiche componenti, possiede con quelle di Napoli Pozzuoli Capua Nola e Benevento.
San Sossio, diacono di Miseno vissuto tra il III e il IV secolo, è santo schiettamente campano; egli ha riferimenti devozionali sia nelle diocesi suddette sia in campo internazionale, e la sua vicenda vissuta con il vescovo Gennaro di Benevento e con gli altri Martiri della Solfatara è ben nota e sostenuta da diffusa letteratura storiografica ed iconografica.
Una visita al tempio a lui dedicato in Frattamaggiore, nei giorni settembrini che contornano quello della sua celebrazione liturgica, può far scoprire l'impegno la vivacità e la varietà delle manifestazioni culturali che i frattesi profondono e realizzano, con il concorso delle istituzioni pubbliche, per il loro Patrono; ad onore della Chiesa locale e del Cristianesimo più antico della Diocesi. (Riproposizione di un articolo per la pagina diocesana di Avvenire - 1995) 

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